“Ho capito che ognuno di noi nasce con un mazzo di carte diverso, chi ha il punto servito e chi un mucchio di scarti, ma questo non vuol dire che non si possa giocare lo stesso. E magari vincere. Dipende tutto da come si affronta la partita.” [Da “Morto a 3/4” di Francesco Balletta]
Quando si conoscono meglio le cose
L’altra giorno a pranzo Mariana: “Però essere ciechi da una parte è bello e dall’altra è brutto”. Cioè? “è brutto perchè non vedi come sono fatte le cose, però è bello perchè conosci meglio le cose”. Poi prende in mano un pezzo di pane e dice: “Se uno ci vede sa già che è il pane e se lo mangia. Se invece uno non ci vede, ” e a questo punto ha chiuso gli occhi, “prima di tutto lo deve prendere in mano e toccare e quindi usa il tatto. E poi quando se lo mette in bocca lo assapora e sente meglio il gusto”.
Juan invece ha visto un film a scuola e con la comprovata tecnica del poliziotto buono/poliziotto cattivo (detta anche tecnica cavatappi) cerchiamo di estorcergli qualche informazione. Tanto per cambiare la vicenda è confusa: c’è una scuola, con dei bambini ciechi, con una ragazza vedente e sua madre. A un certo punto Juan confessa: “La mamma non voleva che la ragazza uscisse coi maschi ciechi”. Il poliziotto buono chiede: “E perchè?”. E lui “perchè … primo, erano maschi … e secondo non vedevano.”
Ben fatto nipote!
Congratulazioni e benvenuto nel club degli ingegneri.
Complottismi scolastici
Evidentemente pannocchia preistorica e protomammiferi inestitenti non erano sufficienti. L’epopea dell’insegnamento pressapochista continua.Oggi sul libro di inglese di esercizi (di quarta elementare), mettere le lettere che mancano per indicare il numero:
Tw _ nt _ : 12
Ci sono poi gli appunti scritti da Juan in prima media che da soli riuscirebbero a far sollevare il sopracciglio di Mr. Spock probabilmente fino alla nuca.
“La retta è il secondo ente fondamentale, è costituita da un insieme di infinito (sic) di punti che non hanno nè un inizio nè una fine” (gli accenti li ho messi io per riguardo di chi legge).
Non escludo che ci siano stati dei disturbi che hanno corrotto il messaggio originato dalla professoressa prima che venisse riprodotto dalla penna dello scrivente; però mi chiedo perchè ho dovuto spendere quasi 300€ di libri senza che contengano una definizione (soddisfacente) di retta.
In generale la matematica viene comunque trasmessa senza particolare rigore o chiarezza. Vedo ad esempio (sempre trascritta sul quaderno) la definizione di sottoinsieme:
“Un insieme viene chiamato sotto insieme (sic) di un insieme A se ogni elemento dell’insieme appartiene ad A, ma c’è almeno un elemento che non appartiene ad (sic) B.”
E mi chiedo perchè i due insiemi non vengono battezzati all’inizio della proposizione, come è comune in matematica. E mi chiedo anche perchè non c’è una definizione più formale. Sicuramente non perchè sia più difficile: solo per seguire i soggetti della frase serve uno schema.
Anche quando non ci sono errori, le definizioni sono sempre ridondanti, confuse:
“Il punto è il primo ente fondamentale non ha dimensioni nè forma nè estensioni” (gli accenti sono sempre stati gentilmente aggiunti da me).
Cosa ci azzecca primo, secondo o terzo? Non è qualcosa che appartiene alla definizione. E poi già 2300 anni fa, Euclide diede al punto una definizione cristallina e chiarissima – “Punto è ciò che non ha parti”. Perchè dobbiamo cambiarla? Per renderla più chiara? A giudicare dal livello di comprensione che ho potuto verificare non è servito a molto.
Per non parlare poi di storia dove si parte dal Big Bang (come noto argomento di discussione fra gli storici) e dinosauri (anche questo molto storico) e si passa un anno scolastico sull’uomo primitivo (non sarà leggermente forzato?).
Magari i miei ricordi sono confusi, ma credo che la scuola di 30 anni fornisse una preparazione più solida, magari più concentrata, sicuramente perfettibile, ma più solida. Non credo che fosse possibile arrivare alle medie senza aver mai fatto un tema e con i dubbi su quando mettere l’acca davanti a a/o/ai/anno.
Non sono particolarmente incline alle teorie del complottismo e quindi non sosterrò che tutto ciò fa parte di un piano di distruzione sistematica del sistema scolastico, ma non posso non pensare che questo impoverimento ha i suoi vantaggi per qualcuno. Se le prossime generazioni saranno meno critiche, meno colte, meno preparate, allora saranno anche più facili da controllare. Che il controllo venga esercitato dai governi, dalle multinazionali o dal truffatore di turno è indifferente, avremo perso non solo una parte della nostra libertà, ma anche una parte di consapevolezza e di umanità.
Mirror climbing estremo
Sfoglio il libro di inglese e mi cade l’occhio su un esercizio svolto a metà. “Come mai questo non l’hai finito?””Perchè è suonata la campanella.”
“Non è da finire a casa?”
“Nonò, la prof ha detto che lo finiamo la prossima volta”
Poco convinto giro indietro di una pagina e trovo un altro esercizietto a metà. “E questo invece?”
“E’ suonata la campanella e non abbiamo potuto finirlo.”
“Ma come? Non è suonata mentre stavate facendo l’altro?”
“Perchè la prof ci ha diviso, metà facevamo un esercizio, metà l’altro.”
“E tu eri in tutt’e due le metà?”
“… no ho iniziato uno, poi ho smesso e ho fatto l’altro.”
“Ma non avevi smesso perchè era suonata la campanella?”
(a questo punto ho desistito perchè probabilmente saremmo potuti andare avanti per ore).
Chi ti ha fatto questo nasino?
Mamma: “Chi ti ha fatto questo bel nasino?” Mariana: “La mia mamma di prima.”
Mamma: “E questi capelli chi te li ha fatti?”
Mariana: “La mia mamma di prima… però il cuore me l’hai fatto tu.”
Chi getta semi al vento…
«Chi getta semi al vento, farà fiorire il cielo» [Ivan Tresoldi]
Estate curiosa
Tra tempeste di Halloween e Sandy d’oltremare, freddo a norme stagionali dopo una autunno mite, è facile farsi prendere dalla voglia di riguardare le foto della scorsa estate… Soprattutto quelle archiviate alla voce “Buffe”.
Naxos, isola delle cicladi, rinomata per le sue famose sabbiature. | |
Non puoi distrarti un attimo che ti ritrovi coperto di sabbia… e a volta anche da un secchiello rosso. E’ tipico della zona come il feta e l’ouzo. | |
E se riesci a scampare alle sabbiature non è scontato che riesci a scampare ad altri loschi individui (dovrei dire affascinanti individui dallo sguardo intelligente, ma proprio non ci riesco) | |
Con tutti questi problemi in spiaggia è chiaro che si rimane tutti un po’ più nervosi la sera e la semplice domanda “cosa mangiamo?” può scatenare incredibili reazioni. | |
Che hanno ripercussioni anche il giorno dopo. | |
Adesso si che il grigio di fine autunno è dissipato!
Inglisc’
“Cosa vuol dire ‘father’?”. Juan ci pensa, borbotta qualcosa tipo questo no, quello si, e poi sicuro: “nonno”. “Mariana, cosa vuol dire ‘father’?”. “Mandarino!”Non so di preciso dove sia la tomba di Shakespeare, ma sono sicuro che i colpi che si sentono arrivano da li.
peppè-peppèpeppè
A E I O U Ipsilòn, peppè…. Se ogni occasione è buona per fare festa, il Carnevale è l’occasione per antonomasia. Quest’anno le feste non sono state belle come l’anno scorso, ma noi ce l’abbiamo messa tutta ugalmente.
“Tutto il giorno sto / con una scimmietta e un cavallo bianco…”. Uguale! Mi ha quasi convinto che in realtà sia Pippi travestita da Mariana gli altri 364 giorni dell’anno. | |
Che curioso assortimento: scienziato pazzo e Pippi… | |
Tecniche di lancio di coriandoli… sempre meglio di tecniche per la conquista del mondo (bwa bwa ha ha! la risata diabolica ci vuole dopo una frase del genere). Probabilmente perchè per la conquista del mondo ha già risolto il problema. |