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Nuke spot

Ricevo da Greenpeace (ma anche Grillo dice sostanzialmente la stessa cosa) il messaggio che riporto sotto. Malgrado autorevoli fonti favorevoli al nucleare, mi sento parecchio diffidente da un’energia decisamente pericolosa (i 200 incidenti l’anno in Francia non sono dati inventati) e, a maggior ragione, non trovo corretta una campagna promozionale martellante, manco volessero convincerci che un detersivo lava più bianco di un altro.
Ciao,
la campagna pubblicitaria lanciata dal Forum nucleare è ovunque. Lo spot della partita a scacchi viene trasmesso in tv, è affisso sui pannelli pubblicitari di strade e stazioni, sulle pagine dei principali quotidiani e sui rispettivi siti web. E in radio.
È un esempio di raffinata manipolazione dell’informazione: propinare falsità sotto un apparente tono “equidistante”. Un’operazione finanziata per milioni di euro dalle aziende filonucleari. Ma è davvero molto semplice svelare le bugie nucleari dello spot.

Scorie. Secondo la voce pro nucleare le scorie prodotte sarebbero poche, «una pedina a testa» e «si possono gestire in sicurezza». Peccato che se si sommano le teste si ottengono tonnellate di scorie e che in nessuna parte del mondo, dopo 60 anni e miliardi di dollari di investimenti, sono riusciti a sviluppare una gestione in sicurezza delle scorie.

Energie rinnovabili. La voce pro sostiene ancora che tra cinquant’anni, quando le fonti fossili si saranno esaurite, le rinnovabili potrebbero non bastare. Qui c’è una doppia bugia. Primo, tra cinquant’anni anche l’uranio estraibile sarà agli sgoccioli. Secondo, uno scenario energetico totalmente basato sulle rinnovabili è possibile, come dimostrano analisi dell’Ue e di fonte industriale.

Non possiamo competere con gli investimenti pubblicitari di Forum Nucleare & Co. per contrastare questo “bombardamento mediatico nucleare”. L’indipendenza economica è uno dei valori fondamentali di Greenpeace. Per far circolare la nostra informazione, possiamo puntare solo sulla tua partecipazione.

Lista per Babbo Natale

Mariana – “Mamma fai una lista per Babbo Natale e scrivi ‘Barbie dottoressa dei cuccioli’, ‘Barbie fashion’ e tanti giochi per i bambini poveri.”

Mamma – “Magari prima dei giochi i bambini poveri hanno bisogno di altre cose, ad esempio i soldi per andare a scuola, se vuoi possiamo dare i soldi per comprare il materiale scolastico”

Mariana – “se no, mandiamo i soldi ai bambini poveri così si comprano da mangiare e non devono cercarlo nella spazzatura”.

Un regalo

“Mamma scrivo una poesia” Dire che Juan è stato chiuso sulla propria storia in questi due anni e mezzo è dire poco. Poi d’improvviso, forse complice il Natale, forse complice il catechismo ecco questo bellissimo regalo.
Dopo un incipit giallo al singolare, le proteste della sorella convincono Juan a passare al plurale (malgrado le sue insistenze sul fatto che la storia era inventata).

Tipanotero e Niantero

Immagino di non essere l’unico genitore preoccupato per l’istruzione dei propri figli. A parte l’ansia che insieme alla didattica passino anche altre idee e principi con cui non mi identifico e a cui magari sono contrario, in questi periodi martoriati, c’è una sensibilità particolare ai contenuti qualitativi dell’istruzione. Così mi trovo spesso a sbirciare sui libri di scuola dei miei figli e a riflettere sui programmi ministeriali.
L’altro giorno per storia, Juan doveva studiare i dinosauri e mammiferi… Storia?! Vabbè l’hanno presa alla larga (infatti il programma inizia con il Big Bang). Ma ecco che il libro presenta alcuni antenati dei mammiferi odierni: il Tipanotero e il Niantero, corredati da un disegno alquanto fantasioso. Visto che studiare certe cose può essere noioso, mi sono messo al PC e ho googlato per questi due animali cercando delle immagini. Con somma sorpresa, il motore di ricerca non trova nemmeno un riferimento al Tipanotero… ZERO. Possibile che non solo wikipedia, ma nell’intera internet non ci sia uno straccio di documento che parla di questo povero protomammifero?! Passo al Niantero e trovo ben 9 riferimenti a voci che nulla hanno a che fare con l’archezoologia.
Tutto è possibile, ma … non si poteva prendere come esempio il mammut? Almeno si sarebbero potuto mostrare agli scolari delle ricostruzioni.
Poi ho continuato a leggere la pagina del libro, tra le caratteristiche dei mammiferi si annovera: “fanno nascere cuccioli vivi” (!), mentre non si parla della caratteristica che dà il nome al classificazione, cioè il fatto che i mammiferi allattino i propri cuccioli.
Mi sentirei di buttarla sullo scherzo: Semo in una bote de fero. Ma cosa è supposto fare il genitore diligente? Appesantire il già pesante momento dello studio corredando il testo con nozioni sensate? E quando si trova il tempo per fare questo con regolarità? Criticare il libro? Ma poi con che voglia uno può mettersi a studiare le cose in un libro su cui sono state espresse pesanti perplessità dal proprio papà?

Sorpresa

E’ la prima volta che ci capita ed è stato bello, ci ha lasciato senza parole, ma con una bellissima sensazione di tenerezza. Oggi è il nostro anniversario di matrimonio, e Juan e Mariana ci hanno fatto una bellissima sorpresa nel poco tempo che c’è tra il rientro in casa e la cena.Juan, questa mattina ha preparato un biglietto di auguri, mentre Mariana si è messa a decorare la tavola con le candele e i segnaposti a forma di cuore. Poi, mentre la pasta cuoceva, si sono chiusi in cameretta intimandoci di non entrare. A pasta già in tavola, gli abbiamo dato ben 10 secondi per completare la sorpresa. 1 (corr) 2 (nnguardr) 3 (spost) 4 (torn) 5 (attac) 6 (stacc) 7 (quilì) 8 (ecco) 9 eeee… 10.
Oh, ma come hanno fatto così in fretta a gonfiare e legare insieme così tanti palloncini e appenderli in cucina?! E i palloncini numerati riportano 14… come i nostri anni di nozze.
Grazie bimbi!

È come andare in bicicletta

Una volta che hai imparato è per sempre. Non c’eravamo quando è nata, non eravamo li quando ha mosso i primi passi, quando ha detto la prima parola e ci siamo persi tanti altri “primi”, ma questa volta eravamo lì, sull’asfalto del parcheggio, emozionatissimi, a vedere la nostra piccola pedalare senza rotelle, un po’ incerta, ma sicuramente da sola, senza più il nostro aiuto. Tra i mille dubbi tipici del genitore e i milioni di ansie di quello adottivo, questa è una bella certezza: c’eravamo e ha imparato con noi.

La montanara OE’! Si sente cantare…

Troppo lontani dalle vacanze di Pasqua e ancora troppo presto per le vacanze estive… che si fa? Qui urge una soluzione! Detto, fatto: un week end lungo (o una settimana breve a seconda che il bicchiere lo consideri mezzo pieno o mezzo vuoto) in un posto a noi congeniale – le Dolomiti.Cerca che ti cerca ci siamo detti: “ma perchè non andiamo in Val Pusteria che è tanto tempo che ci vogliamo andare?”. Già, perchè no?

Ecco il dinamico duo in una statuaria posa davanti al lago di Braies.
All’acuto osservatore (quali sono i lettori del nostro blog) non sarà sfuggito che il dinamico duo è a piedi nudi. E la risposta alla domanda che immediatamente ne consegue è “si, hanno messo i piedi nell’acqua del lago di Braies” la cui temperatura è di poco superiore al punto di congelamento (e si sono pure divertiti, tanto che li abbiamo convinti ad uscire con difficoltà).
Vi state divertento? YEAH! Siete pronti? YEAH! Siete forti? YEAH!! Un po’ di auto-incoraggiamento aiuta sempre a superare le salite più dure.
Le tre cime di Lavaredo. Ecco i due intrepidi colombiani sulle Dolomiti al rifugio Locatelli a circa metà del giro delle tre cime.
Un altro laghetto alpino. Si, quella dietro è neve. No, questa volta i piedi se li sono tenuti asciutti nelle scarpe.
Se dico “Pino Mugo” cosa viene in mente? Grappa!!
E dopo le tre cime è la volta di Prato Piazza. Un alpeggio stupendo e magico.
Ma è chiaro che se non arriviamo in alta quota non siamo contenti. Tali i genitori, tali i figli.
Ultimo giorno. Ma non è un particolare che ci ferma: escursione alla Malga Nemes partendo dal passo di Montecroce.

Ora, sono sicuro che esiste un inferno speciale per i genitori che pretendono troppo dai loro figli. E forse, come potrebbe pensare qualcuno, ce lo meritiamo. Ma vedendo il loro interesse, la loro voglia di vedere, provare e esplorare, la loro energia pressochè inesauribile, se così fosse… ne sarà valsa la pena.

Giugno, hophophop, dindindin

Da due anni a questa parte giugno è particolarmente caldo. E non mi riferisco alle condizioni metereologiche (che poi quest’anno smentisce decisamemte), ma a tutta quella girandola di feste e ricorrenze – al 2 c’è il compleanno di Juan, al 6 l’anniversario del nostro incontro (o compleanno di famiglia come lo chiamiamo noi), poi ci sono le feste di fine asilo o scuola, il saggio e quest’anno, new entry, il Palio di Castellanza.

Ecco l’inizio del compleanno di Juan, un attimo prima di aprire i regali.
Al pomeriggio festa con i cuginetti con tanto di spettacolo improvvisato.
Ed eccoci al giorno del nostro compleanno. Foto di gruppo con sole negli occhi.
Peace and love, bro’
Il giorno del Palio di Castellanza. Questi sono dei figuranti del CERS (? ? Rievocazioni Storiche) (ebbene no, non siamo noi in uno dei nostri più riusciti travestimenti). A causa della presenza di tanti altri bambini non possiamo mettere altre foto.
Il saggio di ginnastica ritmica. Prima dell’esibizione, Mariana era nervosissima, preoccupata e ansiosa, ma nello spettacolo ce l’ha messa tutta ed è stata bravissima.
Naturalmente quel giorno faceva caldissimo e il body in velluto la… fastidiava (questo spiega come mai ha le maniche annodate al collo).
Festa del grazie all’asilo, con lancio dei palloncini. Mentre eravamo distratti dai puntini di colore che rimpicciolivano nel cielo, gli altri si avventavano su patatine e pizzette lasciandoci a becco asciutto… amen, ci siamo rifatti con la torta.
Non siamo tornati alla casa delle farfalle di Cervia, ma in una gita al Ticino abbiamo trovato questa che si è voluta far fotografare.